10 Set Urban gray
Posted at 19:43h
in il mio album di famiglia
Se pensate che, per fotografare un bambino nel bel mezzo del grigiore cittadino, quanto meno, non bisognerebbe vestirlo di grigio, beh potreste avere ragione, ma forse qualche volta si possono fare delle eccezioni!
Ditemi quello che volete ma a me il grigio piace da matti!
No non sto parlando del grigio piatto del cemento a perdita d’occhio, sto parlando del grigio che puoi trovare in centro a Torino, che è ben altra cosa!
Eh, lo so che, spesso e volentieri, vi tocca leggere sta sviolinata su quanto sia stupenda Torino, ma portate pazienza, Torino è stata la capitale d’Italia quando regnavano i Savoia e i Savoia, secondo me, la sapevano lunga in fatto di estetica.
Insomma, apriamo una parentesi. Cos’hanno pensato di fare questi nobili signori, per rendere casa loro il più regale possibile? Hanno deciso di spendere e spandere e sprecare, letteralmente, una quantità di risorse e di materiali da costruzione, non per qualche utilità pratica, ma per imbellettare con un’ infinità di fronzoli barocchi le facciate di tutti gli edifici. E scusatemi se è poco!
Per carità, una scelta discutibile da un punto di vista etico: sono sicura che tutto quel patrimonio poteva essere investito in maniera più umanitaria.
Tuttavia, ad oggi, un comune cittadino come me, che si fa una passeggiata per il centro, può godere ad ogni passo, della sovrabbondanza gratuita d’arte, spalmata su ogni superficie, ovunque egli gradisca appoggiare lo sguardo.
E così mi guardo intorno e mi sento come Alice nel paese delle meraviglie, o come Hansel e Gretel di fronte alla casetta di marzapane: gli zuccherini per il piacere degli occhi in Torino si sprecano!
Forme curve, forme che si intrecciano e motivi floreali ovunque. Imponenti colonne, lanterne giganti che pendono da file infinite di portici e altorilievi che emergono ai lati degli archi sulle facciate…chiese e monumenti ad ogni svolta, fontane decorate e pavimenti ciottolati. Più genericamente: un’abbondanza, mai vista altrove di texture di ogni genere e della più raffinata qualità.
Cos’altro potrebbe desiderare una fotografa come me per gli sfondi dei suoi ritratti? 🙂
Precisato tutto ciò possiamo tornare a Nathan.
In questi scatti ci siamo divertiti a catturare tutto il movimento di cui è capace un allegro giovanotto di 4 anni, concedendoci alcuni cambi d’abito e di ambientazione, per un servizio fotografico, nelle tonalità del grigio sì, ma tutt’altro che monotono!